Checco Zalone torna al cinema, proprio al sorgere del primo giorno dell’anno, l’1 Gennaio.
L’attore dai record di incassi in Italia, questa volta vestirà di un giovane che lavora nell’ufficio provinciale Caccia e pesca, e che da sempre sogna il posto fisso statale.
Quando il Governo decide di tagliare le province, si trova di fronte a una difficile scelta: se vuole mantenere l’impiego pubblico deve essere trasferito, altrimenti si deve dimettere.
Come gli hanno insegnato suo padre (Maurizio Micheli) e il senatore Binetto (Lino Banfi) il posto fisso è sacro. Inizia così il viaggio di Checco in giro per l’Italia, fino a quando la spietata dirigente ministeriale, la dottoressa Sironi (Sonia Bergamasco), che vuole farlo dimettere, lo spedisce al Polo Nord. È tra la neve e gli orsi bianchi che il protagonista incontrerà la ricercatrice Valeria (Eleonora Giovanardi), di cui si innamorerà e che gli farà scoprire nuovi valori come l’educazione e il rispetto.
Dieci sono i motivi per cui andare a vedere “Quo vado?”:
1. è una storia più complessa rispetto a quelle precedenti: vuoi per il tema, vuoi per l’intersezione di personaggi.
2.”Perchè farà ridere”promette Checco, ma senza volgarità.
3. Ci ritroveremo un pò tutti, nel ruolo di chi il posto statale lo sogna da anni: stavolta,però, Checco ritrae un impiegato statale “come un patriota e non un parassita della società”.
4. 43,3 milioni di euro con “Che bella giornata” e quasi 52 milioni di euro, nel 2013, con “Sole a catinelle”, migliore incasso di sempre in Italia dopo “Avatar” (65,4 milioni): trissare non è facile.
5.. Perchè a noi piace ridere. Ci piace anche Star Wars(al cinema nello stesso periodo), ma Checco è un’assicurazione sulla risata.
7.Immancabili le canzoni, tra le quali “La prima Repubblica” con Zalone che in stile Celentano canta versi come «senza Senato il transessuale è disperato, mi perde tutto il fatturato ed al suo posto c’è un Paese inginocchiato».
8.C’è posto anche per gli scienziati del Cnr in “Quo vado?”: uno spaccato vero sui giovani che «rappresentano l’Italia migliore e fanno ricerca per pochi euro».
9. Cura dei dettagli: Zalone e il regista hanno costruito personaggi piccoli ma definiti.
10. Le gag irresistibili costruite tra il paradosso e il politicamente scorretto sono lo standard per Zalone : se la formula vi piace “Quo vado?” è il film giusto!