Da marzo 2016 l’Europa andrà a caccia di vita su Marte. La missione è guidata dall’Agenzia spaziale europea (ESA) in collaborazione con quella Russa Roscosmos.
Dopo gli americani toccherà a noi europei dimostrare di potere mettere piede su Marte, seppur in senso lato visto che fisicamente sarà la sonda a toccare terra.
Il progetto prevede diverse fasi: la prima che avverrà appunto a marzo 2016 prevede il lancio del modulo TGO (Trace Gas Orbiter) che in 6 mesi giungerà a destinazione.
Successivamente verrà sganciato il modulo di discesca EDM (Entry and Descent demonstrator Module).
Proprio in questa fase il modulo TGO rimarrà in orbita alla ricerca dell’area migliore effettuando ripetute scansioni ed elaborazioni sotto il controllo dell’ESA mentre l’EDM si poserà sul suolo dove attiverà la stazione meteo Dreams, progettata presso l’Osservatorio astronomico di Capodimonte dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).
Nel 2018 entrerà in gioco il rover, ExoMars, che avrà il compito di perforare il suolo alla ricerca di tracce di vita, lo strumento principe della missione è sviluppato interamente in Italia come anche i pannelli fotovoltaici.
Da qui in poi il TGO servirà da ponte radio per governare l’ExoMars.
Non ci resta che attendere il 2018 per poter avere dei risultati da questa missione che ci vede in prima linea.
Gli americani però sono in netto anticipo rispetto a noi, già abbiamo avuto dei primi dati dalla NASA che se confermati da ulteriori strumenti affermano la presenza di acqua nel sottosuolo di Marte.
Saranno dunque loro per primi a dare la notizia che tutti noi appassionati stavamo aspettando?