Una persona su dieci in Italia soffre di povertà alimentare e non può permettersi un pasto regolare; dall’altra parte ogni famiglia, ogni settimana butta circa sette euro di cibo direttamente dal frigo alla spazzatura, per un totale di circa 100 chili di spreco procapite all’anno.
Questo dicono i dati Eurostat e da qui bisogna ripartire.
E da qualche anno, gli italiani sembrano averne preso consapevolezza, visto che da un’indagine Coldiretti emerge che 6 cittadini su 10 mettono in atto strategie anti-spreco nelle proprie case e non solo.
Doggy bag, spesa a km 0, controllo periodico del frigorifero, riutilizzo degli avanzi e maggiore attenzione alle diciture “da consumarsi entro” e “da consumarsi preferibilmente entro”, sono queste le semplici ma importanti azioni che stanno lastricando la strada dell’utilizzo consapevole dei generi alimentari.
Una battaglia che si combatte anche via app, con soluzioni innovative e davvero utili.
LMSC (LastMinuteSottoCasa)
Iniziamo con un’app che rende parti vincenti di un unico percorso, negoziante, cliente e pianeta. Come?
LMSC lancia una nuova formula di live-marketing di prossimità, consentendo ai negozi con prodotti alimentari in eccedenza o in scadenza, di informare con immediatezza e semplicità i cittadini a due passi dal negozio.
Al cliente basterà, in fase di registrazione, definire in che raggio di distanza dai propri luoghi di interesse (come la propria abitazione, l’ufficio, l’hotel in cui si alloggia per le vacanze) desidera ricevere le proposte in real-time e da che tipologie di negozio vuole essere contattato. In questo modo riceverà solo le offerte sotto-casa e per le categorie di prodotto realmente desiderate.
Il negoziante invece, una volta delineate posizione del negozio e categoria merceologica, potrà iniziare a inviare le offerte con un semplice click.
L’idea di quest’app era nata per far fronte agli sprechi nelle panetterie ma oggi i negozi coinvolti sono numerosi: pastifici, gastronomie, frutta-verdura, macellerie, pescherie, bar, girarrosto; tutti esercizi che, in qualche modo, vivono quotidianamente il problema degli alimenti a rischio deperimento.
Insomma una situazione win, che vede vincente il negoziante che incassa qualcosa, al tempo stesso vince il cliente, che acquista a prezzi molto interessanti, ma soprattutto a vincere è il pianeta, in quanto, grazie a LMSC, si evita che il cibo venga gettato e quindi sprecato.
UBO
La rassegna delle app anti-spreco continua con Ubo (Una Buona Occasione), l’applicazione che suggerisce come, dove e per quanto tempo conservare gli alimenti.
Sviluppata dalle regioni Piemonte, Ligura e Val d’Aosta in collaborazione con il ministero dello sviluppo economico e gli autorevoli esperti dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale, l’app Ubo è stata creata per essere un pronto intervento per i consumatori capace di fornir loro gli strumenti per ridurre quotidianamente lo sperpero.
Il connubio tra sicurezza alimentare ed esigenza della riduzione dello spreco, è questa la mission di Ubo.
E si può perseguire solo facendo conoscere le modalità di una corretta conservazione dei cibi, mediante un utilizzo ragionevole dei mezzi che permettono il mantenimento degli alimenti stessi, quali frigorifero e congelatore.
“Perchè essere certi dell’edibilità del cibo è il presupposto necessario per sprecare meno”, queste le parole di Roberto Corniati, project manager di Ubo.
Ma come funziona? Una volta scaricata, basterà digitare l’alimento di interesse e verranno rilasciate le specifiche e corrette modalità di conservazione ma non solo.
Infatti Ubo informa anche su come riutilizzare avanzi e scarti, indica le porzioni raccomandate, la stagionalità di frutta e verdura, permette di fare la lista della spesa e molto altro.
E se proprio non trovi ciò che stai cercando, c’è anche la possibilità di chiedere direttamente ad un esperto.
BEEAPP
Un’altra interessante applicazione, rivolta questa volta solo ai negozianti, è BeeApp nata dall’esperienza del Banco alimentare Roma e dalla volontà di Fondazione Telecom Italia di creare progetti innovativi a supporto dei nuovi bisogni della società.
Raccogliere in appena un minuto le segnalazioni di eccedenze dai comparti dell’industria alimentare e della grande distribuzione organizzata, con lo scopo di far arrivare questi prodotti in modo più efficiente e veloce ad enti caritatevoli e persone in difficoltà, è questo il suo obiettivo.
Il suo utilizzo è semplice: a fine giornata il negoziante scrive una mail contenente informazioni sui prodotti in eccedenza, a quel punto il sistema BeeApp seleziona le mail e compila una classifica per genere di merce e vicinanza del punto vendita.
Così i primi dell’elenco vengono avvisati con una notifica sullo smartphone e si procede al ritiro della merce donata che andrà a sfamare i più bisognosi.
Tre applicazioni che operano in modo diverso: chi si è basato sull’idea di educare i consumatori e quindi prevenire lo spreco, chi invece cerca di operare sul momento cercando di nobilitare il prodotto che a fine giornata rimane invenduto, rendendolo occasione d’acquisto per consumatori o genere primario per bisognosi. Però l’idea primaria rimane la stessa: evitare gli sprechi e salvaguardare l’ambiente, e possiamo dire che quando la tecnologia si fa promotrice di valori così importanti è sempre degna di menzione.