Hassan è un bambino felice adesso. È scampato due volte alla morte. Prima è fuggito con la famiglia dagli orrori della guerra in Siria, poi al suo terribile destino di “bambino farfalla“grazie all’impegno del Centro di medicina rigenerativa Enzo Ferrari dell’Università di Modena e Reggio Emilia, sconfiggendo una grave malattia genetica alla pelle: l’epidermosi bollosa.
Per Hassan, l’equipe medica guidata dal professor Michele De Luca, pioniere delle ricerche sulle malattie gentiche della pelle, ha realizzato “il primo intervento salvavita al mondo di terapia genica con cellule staminali epidermiche geneticamente corrette”. Ed è avvenuto il ‘miracolo scientifico’, pubblicato oggi anche sulla rivista scientifica Nature. “Quelli come Hassan sono definiti bambini farfalla perché sono così delicati che basta un minimo contatto per creare dolorose bolle e lesioni. E il corpo di questo bimbo era privo di oltre l’80% della pelle. Soffriva così tanto che era tenuto in coma farmacologico”, spiega De Luca.
Sono 30 anni che De Luca coltiva in laboratorio cellule staminali epidermiche grazie a una tecnica appresa negli Usa. A lui si sono rivolti nel 2015 i medici Tobias Rothoeft e Norbert Teig dell’ospedale di Bochum in Germania, che tenevano sotto osservazione Hassan da mesi. . “Ogni tentativo di guarirlo era fallito – hanno raccontato i due medici tedeschi – eravamo senza rimedi, cure, speranze. Avevamo già informato i genitori: Hassan era destinato a morire. Ma non volevamo arrenderci.
Gli antidolorifici e le medicazioni che per poche ore alleviavano la sofferenza ci hanno spinto a contattare il Centro di Modena che si è immediatamente attivato”.
Il personale specializzato dell’ospedale di Bochum tra il 2015 e il 2016 ha sottoposto Hassan a ben tre interventi, seguendo le indicazioni della professoressa Graziella Pellegrini, coordinatrice di Terapia Cellulare nel Centro italiano.
Quattro settimane per creare l’epidermide in laboratorio, otto mesi il tempo di ricovero. Poi Hassan è tornato alla vita. “Tutti i ‘bambini farfalla’ dovrebbero
avere la possibilità di essere curati con queste miracolose terapie – è il commosso appello del padre. Hassan era ormai senza pelle, soffriva di dolori atroci e mi chiedeva perché non poteva vivere come tutti i suoi compagni, perché il destino era così crudele con lui. Non sapevo cosa rispondere. Eravamo disperati. Ma il trattamento sperimentale gli ha salvato la vita e ora lui è felice. Si è avverato un sogno miracoloso”.
Volare lontano dalla guerra e dalla malattia, la vita di Hassan sa di miracoloso.