Se siete alla ricerca di un lavoro il primo consiglio utile è quello di dare, ove fosse necessario, uno sguardo ai vostri profili dei social network, in particolare Facebook. Emerge da una ricerca condotta da Business Insider che il 60% dei cacciatori di teste il primo screening lo effettua visionando i “vostri comportamenti” social (Facebook, Linkedin, Twitter, Instagram e via dicendo). Il 21% degli intervistati invece ha dichiarato di cercare sui social validi motivi per non convocare il candidato. Un dato che deve far riflettere se si pensa ad un costante aumento di questa tecnica di prima selezione. Dal 2006 ad oggi infatti si è registrato un più 49% in merito a questa indagine. Ed anche Adecco, nota agenzia per il lavoro, ha voluto effettuare una ricerca in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano. Il risultato ha evidenziato come il 35% dei selezionatori intervistati ha escluso parecchi candidati a causa di foto o contenuti non propriamente attinenti e/o idonei con la posizione lavorativa ricercata.
Inoltre è anche interessante sapere che non è una semplice e rapida ricerca, bensì un’analisi approfondita dell’account, al fine di valutare l’importanza delle rete dei contatti, dei contenuti pubblicati e della coerenza con quanto scritto sul proprio curriculum e la vita condotta sui social. D’altronde oggi quasi tutte le aziende e multinazionali utilizzano piattaforme digitali per pubblicare le posizioni disponibili, quindi ormai anche i social network rappresentano parte dell’immagine pubblica. Per capirci meglio, se io mi dichiaro professionista impeccabile e ligio al dovere non posso pubblicare ogni sera foto che mi ritraggono ubriaco al pub. Bene, a questo punto si potrebbe pensare di chiudere tutti gli account ed evitare questa pre valutazione social. Invece no, perché 2 selezionatori su 5 si dichiarano scettici nel convocare una persona che non ha alcun account.
Quindi la cosa migliore è quella di revisionare tutti i profili e prestare maggiore attenzione nelle prossime pubblicazioni. Evitare di offendere o essere volgari, non postare foto che potrebbero urtare, in generale, la sensibilità degli utenti.