Digiti la Password. Ogni giorno ci capita dover inserire la nostra password personale per accedere a qualunque dispositivo o applicazione. Banca, Facebook, posta, mail, Università e via dicendo. Ed anche ogni volta che creiamo nuovi account ci viene richiesto di scrivere, inventare, il nostro codice segreto, con la raccomandazione di cambiarlo spesso per evitare che qualcuno possa individuarlo e giocarci un brutto, magari dannoso, scherzo.
Bene, adesso tutto cambia. Ricercatori della Carnegie Mellon University, nel dettaglio specialisti della sicurezza informatica, hanno dimostrato come sia inutile, oltre che “scocciante”, modificare spesso la propria, o le proprie, password (con il benestare della memoria!!!). Le ricerche, capitanante dalla Prof.sa Lorrie Cranor, hanno evidenziato come gli utenti che vengono invitati a cambiare periodicamente la password, sono infastiditi e non disponibili. Tant’è che per soddisfare le richieste pressanti di cambio codice di sicurezza, i soggetti in questione non inventano quasi mai una nuova combinazione alfanumerica sicura e protetta, bensì si limitano a minuscole sostituzioni di parole o numeri. Esempio: l’originale password da me creata è nicolino1234, nel momento in cui dovrò cambiarla, non spremerò le meningi per inventare un qualcosa di profondamente diverso, ma magari il nuovo codice diventerà semplicemente 1234nicolino. E così un Peppe potrà diventare P3pp3, un Luca71 sarà Luca72. Quindi per noia, stanchezza, menefreghismo o scarsa attenzione, c’è il concreto di rischio di non combinare nulla di buono. E se poi si aggiunge anche che per evitare di dimenticare la nostra password, a scalare utilizziamo la stessa per ogni nostro account, se qualcuno dovesse mai scoprirla la frittata sarebbe bella e pronta. Ed infatti c’è chi ha progettato un programma in grado di predire le password del futuro. Fortunatamente nessun hacker, ma un progetto solo frutto di un gruppo di ricercatori della University of North Carolina che ha studiato attentamente questo problema descritto in precedenza.
Per cui la soluzione consigliata è quella di scegliere sin dall’inizio un’efficiente password difficile da individuare. E per il futuro ? Nasceranno nuovi sistemi che utilizzeranno altri criteri, tipo scansione dell’iride o impronte digitali o vocali.