Uno dei più grandi problemi delle mamme è: il bambino o la bambina che non vuole mangiare. Il momento del pranzo (o della cena) diventa l’ora più stressante della giornata. Le statistiche dicono che tre bambini su dieci sono selettivi, cioè vogliono mangiare sempre le stesse cose, si rifiutano di assaggiare cibi nuovi e mangiano poca frutta e verdura. Un bambino su 10 non ha invece nessuna voglia di mangiare.
Con la crescita, queste abitudini sbagliate, possono portare allo sviluppo di malattie come l’anoressia oppure l’obesità.
Ecco allora 6 consigli per trovare una soluzione definitiva
1)Tenere la televisione spenta durante i pasti e mangiare tutti insieme
Secondo una ricerca condotta dal team di studiosi del Bambin Gesù di Roma, il 38% dei bambini da 1 a 3 anni mangia davanti alla televisione e il 25% non sta a tavola con mamma e papà. Secondo la ricerca, sono proprio questi i bambini che vogliono sempre lo stesso tipo di cibo e non vogliono mai provare alimenti nuovi. È importante che i genitori durante i pasti non concedano distrazioni come televisione o videogiochi. Quando è il momento della cena tutta la famiglia si deve sedere a tavola e condividere il pasto in serenità.
2)I bambini devono mangiare allo stesso modo di mamma e papà
Il modello comportamentale dei bambini sono la mamma e il papà, su questo concordano tutte le scuole di psicologia per l’infanzia. Per questo è importante che i genitori facciano vedere ai bambini che mangiano in modo sano ed equilibrato, in modo da influenzarli positivamente. Non si può pretendere che un bambino mangi una minestra insipida mentre i genitori cenano con qualcosa di più appetitoso. Meglio scegliere una ricetta che soddisfi il gusto di mamma e papà e vada bene anche per i figlioletti.
3) Riproporre un pasto che non è piaciuto cucinandolo in modo diverso
Se il bimbo non ha nessuna intenzione di mangiare un certo alimento, bisogna cucinarlo in maniera diversa. Va continuamente riproposto, fino a trovare il modo di cucinarlo che piace al bambino. Bisogna abituare i bambini a mangiare tutto.
Un bambino che non vuole mangiare le verdure, vedendole ogni giorno in tavola cucinate in maniera differente, alla fine si incuriosirà e le mangerà e potrebbe addirittura trovarle buone. Dottori spagnoli assicurano “un bambino abituato a mangiare tutto, da grande sarà un adulto coraggioso e sempre aperto a nuove esperienze”.
4) Ridurre insaccati, carne e uova
Esperti americani dicono che troppi insaccati, dolci, carne e formaggi influenzano male il gusto del bambino. Quindi anche se carne, insaccati, formaggi e uova possono piacere di più, bisogna riuscire a spingere i proprio figlioletti al consumo di verdure e frutta.
Se abituati fin da piccoli, apprezzeranno per sempre ogni pietanza.
5) Coinvolgere il bambino in cucina
Dalla Norvegia, arriva uno studio che svela un segreto molto utile. Mangiano con più piacere i bambini che vengono coinvolti nel momento della spesa e della preparazione dei pasti.
L’ideale sarebbe portare un bambino dal contadino, e ascoltare la spiegazione del lavoro nei campi. Se non è possibile per tutti, è sicuramente alla portata di ognuno portare il proprio figlio a fare la spesa, o cercare di coinvolgerlo mentre si cucina, in un modo giocoso.
Uno stressante momento per i genitori come può essere, preparare la cena a fine giornata, potrebbe diventare un momento di svago per la mamma o per il papà e un momento di gioco per il bambino. Giocando si impara quindi, anche a mangiare.
6)Se il vostro bambino non ha nessuna intenzione di mangiare, la volta che decide di farlo, non forzatelo a finire ciò che ha nel piatto
Il pediatra americano John Scott, dopo 20 anni di attività ha scoperto che i bambini che di solito non mangiano, non devono essere forzati a terminare tutto quel che c’è nel piatto, perché in quel momento provano un grande disagio.
L’imposizione dei genitori, fatta a fin di bene, in quel caso ottiene l’effetto contrario e per reazione suscita nei piccoli sentimenti negativi verso il cibo. Sono infatti proprio i bambini che sono cresciuti con l’obbligo di “dover mangiare per forza tutto e sempre” a sviluppare maggiori problemi relativi alla nutrizione nell’età adulta.