Le grandi compagnie telefoniche cominciano a fare dietrofront in merito alla fatturazione a 28 giorni.
La prima a capitolare è Vodafone che per voce dell’amministratore delegato Aldo Bisio ha annunciato che la società avrebbe intenzione di anticipare le eventuali mosse del governo, tornando quanto prima alla fatturazione a 30 giorni.
“ci siamo resi conto che abbiamo sottovalutato un elemento importante che ci lega ai clienti, la trasparenza”, si legge nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera.
Vodafone già alla fine del 2016 era stata raggiunta da una sanzione di un milione di euro dell’AgCom per “pratiche commerciali scorrette”, a causa della modifica contrattuale che aveva portato da 30 a 28 giorni il periodo di rinnovo per le offerte di telefonia mobile e fissa.
La mossa annunciata da Vodafone è sintomo di come il governo sia intenzionato ad andare avanti per dichiarare illegale la pratica introdotta dagli operatori di telefonia e pay tv di fatturare ogni 28 giorni. Oltre ai richiami dell’Autorità infatti in Senato è stato presentato un emendamento al decreto fiscale per interrompere la fatturazione a 28 giorni e impedire che, in futuro, altri attori possano usufruirne.
RIMBORSO – L’associazione dei consumatori Codacons intanto ha predisposto una serie di iniziati per tutelare gli utenti e aiutarli nella richiesta di rimborso di quanto versato fino a oggi.
“Nonostante la delibera Agcom, e quindi nonostante un divieto esplicito dell’Autorità, gli operatori telefonici continuano ad applicare questi rincari generalizzati senza soluzione di continuità“, spiega una nota sulla piattaforma online predisposta da Codacons.