Critico d’arte, opinionista, personaggio televisivo, scrittore, politico. Vittorio Sgarbi, 63 anni. Chi non conosce questo egocentrico signore che spesse volte imperversa in televisione con attacchi mirati ed ingombranti al grido del famosissimo “capra”. Un immortale, una persona di cultura come poche, odiato ed amato. Ed a prescindere dal sentimento provato nei suoi confronti, siamo tutti lì, davanti al televisore, ogni qual volta è presente. Rompe lo schermo, non sbagliando mai una parola d’italiano. Eppure Vittorio Sgarbi “l’immortale” ha rischiato grosso. Il suo ufficio stampa due giorni fa ha diramato questo comunicato social su facebook:
“Questa notte Vittorio Sgarbi, mentre era in viaggio con il suo autista da Brescia verso Roma, ha avuto un malore ed è stato ricoverato al Policlinico di Modena, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico. Adesso è in terapia intensiva. Le sue condizioni sono buone. E’ stato lo stesso Sgarbi ad avvisare familiari e collaboratori.”
Bene, mentre era in autostrada, Sgarbi ha accusato un forte malore al petto. Immediatamente ha capito che non poteva trattarsi di “normale” malore dovuto alla sua intensa attività e subito ha chiesto al suo autista di prendere l’uscita di Modena e dirigersi verso l’ospedale più vicino. Il 118 ha così accompagnato l’artista fino al Policlinico di Modena, dove è stato sottoposto ad un intervento chirurgico. All’arrivo ha subito detto di sentirsi “stanco, molto stanco”. L’intervento operatorio è durato circa 40 minuti, angioplastica per porre rimedio ad un’ischemia del cuore.
Però Sgarbi è Sgarbi, ed appena finito l’intervento ha prontamente comunicato il suo stato d’animo, sempre su facebook: “Non sarebbe stato da Sgarbi andarsene all’altro mondo al casello autostradale di Modena Sud. Capre, sono ancora qui.” Ecco, non ci sarebbe potuta essere migliore risposta se non questa, Capre, sono ancora qui. E via ad una marea di messaggi, tutti di conforto, oltre 8.570 commenti. Amato ed odiato, ma voluto bene da tutti. Un personaggio eclettico e preparato che l’Italia non poteva perdere. Non poteva perdere così presto ed in questa maniera. Non sarebbe stato da Sgarbi. Pronto a tornare attivo a suon di capre.