Proprio ieri, a Valencia, abbiamo assistito all’ ultimo “biscotto” fra Marquez e Lorenzo, che ha portato quest’ultimo ad essere campione del mondo moto GP 2015. Almeno così ci pare di aver capito, anche dalle dichiarazioni post gara di Valentino Rossi che accusava lo spagnolo Marquez di aver fatto da guardaspalle al suo connazionale senza tentare nemmeno una volta il sorpasso.
Non è di certo la prima volta che sentiamo parlare di questo famoso “biscotto”, spesso e volentieri nel calcio si è utilizzato e si è anche notato questo “biscotto”, ma facciamo qualche passo indietro, cosa significa effettivamente “fare il biscotto” ? Il termine deriva dal latino medievale biscoctus, bis (due volte) e coctus (participio passato del verbo cuocere). Per cui già dall’etimologia del termine si può ben intuire che il significato di questo dolce cotto due volte accontenterebbe due soggetti, o meglio due partecipanti ad una competizione sportiva, con un terzo che rimane definitivamente fuori dai giochi.
Nello sport, prima ancora che nel calcio, il tutto iniziò con il “biscotto” ippico, quando questo dolce veniva impastato con stimolanti o sostanze sedative (a seconda dell’uso conveniente) che ingerivano i cavalli affinché la gara venisse compromessa, alterata. Quindi sia in senso letterario che in senso figurato “fare il biscotto” conduce sempre ad una via : fregare qualcuno!!!