Nuove modalità iniettive per l’insulina si sono affacciate nel panorama terapeutico negli ultimi dieci anni per la cura del diabete.
L’ultima innovazione lanciata sul mercato e recentemente presentata in uno studio al congresso dell’European Association for the Study of Diabetes (EASD) in corso a Stoccolma, è la “penna” a base del nuovo farmaco dulaglutide che promette di tenere sotto controllo il diabete, garantendo un controllo ottimale della glicemia con una sola somministrazione a settimana.
Quali sarebbero i vantaggi di questa penna? Anzitutto, questa, si rivelerebbe molto più pratica e consentirebbe di eliminare l’uso frequente di pillole che molto spesso accompagnano i pazienti che soffrono di diabete. Per di più, i suoi piccoli aghi sono indolore.
Secondo alcuni ricercatori degli atenei di Pisa e Firenze, inoltre, il farmaco è molto ben tollerato e sicuro: riduce, infatti, il rischio di pericolose ipoglicemie e, contrariamente ad altri, è addirittura un alleato nella perdita di peso.
Ma come funziona questo farmaco? Per prima cosa, è caricato in un “penna” discreta, comoda da portare con sé e semplice da usare, costruita in modo che l’ago non si veda per togliere la paura anche ai più timorosi. La penna, poi, permette l’autosomministrazione della terapia in pochi semplici passaggi, eliminando la necessità di dover trasferire il farmaco dalla fialetta alla siringa.
L’innovazione apportata da questo farmaco consente, quindi, ai pazienti maggiore autonomia nella gestione della terapia, con ripercussioni positive sulla loro qualità di vita.
Dunque, basta buchi per misurare il diabete!