La tariffazione di utenze telefoniche e pay tv sulle 4 settimane solari proprio non piace ai consumatori. Ne prende atto il Governo che attraverso il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda ha garantito il proprio impegno per disincentivare la pratica della fatturazione delle bollette a 28 giorni, sottolineando però che non ha i poteri né il ruolo adatto per occuparsi delle situazioni pregresse.
Per quanto riguarda la sanzione delle passate condotte, dovrà pronunciarsi l’Agcom sugli eventuali rimborsi che gli operatori dovranno concedere ai consumatori.
Intanto il senatore Pd Stefano Esposito ha depositato un emendamento al decreto fiscale per interrompere la fatturazione a 28 giorni e impedire che, in futuro, altri attori possano usufruirne. Un emendamento che in qualche modo rende ridondante la proposta di legge che la deputata Alessia Morani ha presentato alla Camera.
Nei giorni scorsi l’associazione di categoria degli operatori telefonici Asstel ha diramato una nota sottolineando che la fatturazione a 28 giorni è legittima e che, dal 2010, in Italia i costi della telefonia sono progressivamente scesi, al contrario degli investimenti che, ad oggi, si assestano attorno ai 6,5 miliardi di euro annui.
Pronta la replica dei consumatori. “Il Ministero deve correre ai ripari e con urgenza, perché il danno subito dagli utenti a causa delle illegittime bollette a 28 giorni è enorme, e pari a 1,19 miliardi di euro nel 2016 solo per la telefonia fissa e gli abbonamenti sim – spiega il presidente Codacons Carlo Rienzi – Ma vietare la pratica di fatturazione a 28 giorni, peraltro già dichiarata fuorilegge dall’Agcom, non basta: qualsiasi provvedimento legislativo del Governo in tal senso dovrà necessariamente tenere conto dei rimborsi spettanti agli utenti. Questo perché se è illegale emettere bollette ogni 28 giorni, sono nulli tutti gli effetti che derivano da tale pratica, compresi i maggiori ricavi incassati dalle compagnie telefoniche dal 2015 ad oggi, che dovranno interamente essere restituiti ai consumatori”, conclude Rienzi.