Paolo Gentiloni e Angelino Alfano hanno ricevuto una lettera da Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia. Il contenuto della missiva è stato diffuso da un comunicato: Marchesi vuole sapere quali “passi avanti” sono stati fatti, vista la collaborazione tra il governo italiano e le autorità egiziane, riguardo le indagini sulla tortura e l’uccisione di Giulio Regeni avvenuta tra gennaio e febbraio 2016. Regeni era un giovane dottorando triestino dell’università di Cambridge che si trovava a Il Cairo per completare le sue ricerche sull’economia del paese dopo la primavera araba.
Il 14 agosto il governo ha deciso di far tornare l’ambasciatore italiano nella capitale egiziana, dove effettivamente si è reinsediato dopo 30 giorni. L’esecutivo ha motivato la scelta dicendo che erano stati fatti “passi avanti” sul caso Regeni. Per questo, Marchesi vorrebbe che questi “passi avanti” siano resi pubblici.
Ogni mese Amnesty International Italia chiede alle autorità italiane un resoconto dell’avanzamento delle indagini sul caso Regeni, per spronare il governo egiziano a far luce sulla vicenda, e per tenere viva l’opinione pubblica su un paese come l’Egitto dove i diritti umani sono violati e repressi ogni giorno.