Anche oggi è lunedì. Giorno odiato da tantissime persone, non vi è mai capitato di condividere un dialogo su quanto sia brutto il lunedì? Sicuramente. Bene, e da oggi, appunto lunedì, avrete altre sei ottime ragioni scientifiche per avvalorare la tesi che il primo giorno della settimana non piace proprio. Anzi è detestabile.
Siamo tutti asociali questo giorno. Si arriva a lavoro e si parla di meno. I due giorni del fine settimana appena trascorso “fanno perdere” un po’ di contatto con i colleghi e questo ci abbatte lievemente il morale.
Il lavoro magari arretrato complica ulteriormente la situazione. Come si può rimediare? Prendendo un caffè con i colleghi e scambiare quattro chiacchiere, anche due pettegolezzi vanno bene.
Lo dimostra una ricerca scientifica di psicologia sociale, affermando che il primo sorriso del lunedì arriva dopo le 11.15, orario migliore per un caffè. Un altro motivo che ci rende odioso questo giorno è la sveglia.
Dopo due giorni di riposo e spensieratezza, il trauma del risveglio presto influisce negativamente sul nostro morale. Il ritorno alla normalità, per il nostro corpo, è una mazzata. Si passa dal giorno più rilassante al giorno più orribile, questo anche influisce sul giudizio che ne diamo.
La ricerca scientifica va oltre e ci dice che anche il fisico ne risente il giorno dopo la domenica.
Magari il fine settimana ci si dedica di più ad organizzare cene con amici, qualche bicchierino, qualche sigaretta di troppo, qualche vizietto ce lo concediamo piacevolmente. Ecco che di lunedì il corpo non “viaggia bene”. Adesso arriva una notizia scientifica seria. Molti studi dimostrano che il lunedì mattina il rischio infarto, nei soggetti predisposti, è più alto del 13% (in particolare d’inverno). Questo giorno il peso e la pressione sanguigna sono più elevati rispetto ai restanti giorni della settimana. La disperazione del lunedì si complica se nemmeno abbiamo la voglia di tornare in ufficio o a lavoro, perché svogliati o insoddisfatti. Tant’è che il 37% dei curriculum viene inviato di martedì.
Insomma scrivere questo articolo di lunedì non è stato nemmeno molto piacevole.