Le piante medicinali sono tornate di moda, tanto in cucina quanto in alternativa ai farmaci, soprattutto per la preoccupazione suscitata dai possibili effetti collaterali di questi ultimi.
Infatti, l’erboristeria può essere considerata il precursore della moderna farmacologia: molti medicinali moderni sono derivati dalle piante. Come i farmaci, però, anche le piante possono avere effetti collaterali che è bene conoscere.
Il valore delle piante medicinali, noto già alle antiche civiltà, è tuttora apprezzato in molte medicine orientali. Esempio ne sono le culture indiana e cinese che si sono sempre affidate all’uso di erbe naturali per la cura delle malattie. In India, invece, viene praticata la medicina ayurvedica ossia quella che medicina attuata per mezzo di preparati a base di erbe e sostanze naturali.
Molte sono le erbe in vendita nelle erboristerie e farmacie ma molto spesso non se ne conoscono le proprietà curative. Quelle di maggiore uso sono elencate di seguito:
Finocchio: utile per curare bronchite e diarrea;
Alloro: stimola e facilita la digestione;
Salvia: può essere usata per gargarismi contro la gola arrossata;
Ginseng: si ritiene che questo stimoli il sistema nervoso e rinforzi quello il sistema immunitario;
Limone: utile per curare ferite, reumatismi;
Eucalipto: ottimo per curare l’influenza ed il catarro;
Aloe: utilizzato come tonico;
Camomilla: con vantate proprietà rilassanti e calmanti;
Betulla: può essere impiegata per la cura delle cistiti, dell’alopecia e forfora.
Sulla base di nuove evidenze scientifiche, quindi, l’uso di prodotti naturali nel campo della salute – prima considerato alternativo o antitetico rispetto ai farmaci di sintesi – costituisce, oggi, uno degli strumenti terapeutici da utilizzare nella pratica clinica.
Non ci resta che chiedere aiuto alle piante.