Non solo il cuore in senso metaforico, ma il cuore fisico, l’organo che pompa sangue 24 ore su 24 a tutto il nostro corpo potrebbe essere a rischio quando si è in una relazione instabile. È questo il risultato di uno studio condotto dall’Università di Bristol iniziato nel ’92. Nella ricerca sono stati esaminati 620 uomini sposati e padri. Che il rapporto fosse stabilmente felice o stabilmente orribile non ha importanza, l’elemento chiave per la salute cardiovascolare sembra essere la stabilità emotiva.
A tutti i partecipanti all’esperimento è stato somministrato un questionario di 12 domande grazie al quale gli psicologi del team hanno stabilito la natura di ogni relazione coniugale. Il questionario è stato riproposto altre due volte durante il periodo dello studio, per misurare variazioni. Lo studio ha dimostrato che negli uomini da anni in una relazione costantemente cattiva o costantemente buona, il rischio di infarto sarebbe al minimo, invece in coloro che si trovano in relazioni in cui c’è stato un peggioramento o un miglioramento, la possibilità di avere un attacco di cuore sarebbe molto più alta.
Parlando di questi risultati è preferibile usare il condizionale perché, come hanno spiegato i ricercatori: “Non si possono trarre conclusioni solide sulla relazione causa-effetto perché si tratta di uno studio di tipo osservativo”.