#StartupSurvey, ecco la prima indagine sulle start up innovative italiane iscritte nell’apposito e speciale registro delle imprese. Sono state coinvolte oltre 5.000 nuove imprese, destinatarie di comunicazione tramite mail di alcuni quesiti online da compilare sul portale Istat Imprese. Difatti proprio l’Istat congiuntamente al MiSe (Ministero dello Sviluppo Economico) lo scorso 31 marzo hanno lanciato l’indagine Italian Startup Act, volta ad acquisire sopratutto aspetti fino ad oggi poco conosciuti, aspetti qualitativi e soggettivi, con l’intento di analizzare in maniera dettagliata ed approfondita il fenomeno start up. In base ad i quesiti posti sarà anche possibile capire se davvero le start up sono innovative e se i loro creatori fanno parte di un nuovo mondo imprenditoriale, incline al rischio e rivolto all’internazionalizzazione. E’ opportuno ricordare anche che le persone ad oggi occupate in questo settore sono circa 20-25.000.
#StartupSurvey è suddiviso in quattro sezioni tematiche: capitale umano e mobilità sociale, livello di informazione e soddisfazione sulla policy, finanziamento e crescita ed innovazione. Nella prima parte si indaga sul reddito, sul background lavorativo e di istruzione di chi fa start up. Si cercherà di capire quali siano le motivazioni che hanno spinto queste persone a fare impresa, le competenze e le abilità tecniche relative al settore d’impresa scelto. Nella seconda parte viene richiesto, all’imprenditore, di esprimere il suo livello di soddisfazione sulla policy, ed in caso di specificare eventuali modifiche da apportare. Successivamente si studierà la composizione della start up e le modalità d’accesso al finanziamento. Infine ci sarà uno spazio dedicato esclusivamente all’innovazione, per capire quali sono le strategie adottate per reggere il mercato e per comprendere l’effettivo valore che l’imprenditore da al concetto di innovazione.
Dunque il Ministero dello Sviluppo Economico vuole approfondire il fenomeno socioeconomico delle start up e mettere in evidenza aspetti ancora non noti al fine di rendere successivamente pubblici, tramite un rapporto, i risultati dell’indagine. I dati così, naturalmente in forma anonima, potranno essere utilizzabili da terzi per analisi indipendenti. Gli interessati potranno compilare il questionario entro il prossimo 27 maggio.