Riccia, liscia, bionda mora: per tutti i gusti e di tutte le etnie. Ma le maniglie dell’amore, quelle no, Barbie non le aveva mai avute.
Per 56 anni, col volto sempre immacolato e una silhouette da passerella, era scivolata senza sforzi nella taglia 38 delle più prestigiose griffe del mondo. Finché Mamma Mattel, già molto esperta nelle manovre di avvicinamento della sua bambola di punta alle esigenze del marketing, del gusto, della psicologia evoluta delle bambine di oggi, non ha deciso di sfornare una Barbie formosetta e tutta fiera delle sue curve.
Non solo: Mattel lancia sul mercato una barbie di statura piccina – una che, per intenderci, in misure umane non supererebbe il metro e sessanta.
E non manca nemmeno quella che in inglese si chiama “Barbie tall”, cioè esageratamente alta.
È la ribalta delle imperfette, le donne vere ispirano le bambole più di quanto le bambole ispirino, con massacranti sacrifici e inarrivabili modelli, la realtà.
E se Barbie diventa curvy e bassina, certo Ken non può tenersi gli addominali temprati e fuori moda che sfoggiava in gioventù.
Il turno della pancetta – secondo alcuni utenti Twitter che stanno organizzando una piccola campagna verso la Mattel – è arrivato anche per lui: Mattel dovrebbe bissare l’esperimento “Barbie verace” con un’edizione di Ken, suo fidanzato storico, appesantita e con tanto doppio mento.
Barbie e Ken avrebbero deciso insieme, a questo punto, di godersi la buona tavola e disertare la palestra dopo quasi 60’anni di accuse che, forse, quelle anche scolpite e chilometriche, quel 90-60-90 caduto in disuso, avrebbero diseducato le bambine al fascino del difetto, del compromesso, della verità.