Ci sono pomeriggi che un pilota da corsa non potrà mai dimenticare. Sono quei pomeriggi in cui, sotto il cielo nuvoloso di Austin, raggiungi il numero di titoli iridati (3!) vinti dal tuo idolo di sempre e, tagliando la linea del traguardo, ancora non riesci a crederci nemmeno tu e non puoi fare altro che domandare a te stesso: “L’ho fatto sul serio?”.
Si, l’hai fatto sul serio, Lewis. Hai raggiunto Ayrton Senna. Sei entrato nella storia della Formula 1.
Ci avresti mai pensato nel 2007 quando, al tuo esordio in Formula 1, perdesti il titolo all’ultima gara? O l’anno successivo quando tutti pensavano che non meritassi davvero di vincere il tuo primo mondiale e che, comunque, non saresti riuscito a ripeterti?
Ma facciamo qualche passo indietro. È il 1997 e tu corri in giro per l’Europa con il tuo Go-Kart. Un giorno capita che ad assistere ad una tua gara venga una delegazione niente meno che della McLaren, una delle scuderie più titolate della storia della F1. Decidono di metterti sotto contratto, decidono di investire su di te, vogliono farti diventare un grande pilota. Non sono gli unici a quanto pare. C’è anche il sig. Richard Hopkins di Cambridge fra i tuoi supporters. Ti ha visto gareggiare con suo figlio sui Go-Kart ed ha deciso di investire qualche sterlina su di te. Ha scommesso che avresti vinto il mondiale di F1 prima dei 25 anni. Nel 2008 gli hai fatto vincere 165.000 sterline. Ma questa è un’altra storia.
La scuderia di Ron Dennis ti crede un predestinato. Ti segue per le varie serie minori fino al grande lancio. Ti segue fino al 2013, quando non sei ancora riuscito a ripetere l’exploit della tua seconda stagione in F1 e tutto il circus ti considera un matto dentro e fuori dalla pista. Troppo emotivo, nervoso e persino scorretto alle volte. Decidono di mollarti, non credono più in te. Tu non demordi e cogli l’occasione per saltare a bordo della Mercedes, facendo un consapevole affronto a Ron Dennis & company. Ma te ne freghi, sai di potercela fare, sai di poter vincere ancora. E così, nello scorso 2014, riesci a spuntarla sul tuo compagno di squadra al termine di uno dei mondiali più belli degli ultimi anni. Sazio? Neanche per sbaglio. Quando inizia il 2015 sanno tutti che sei l’uomo da battere. E tu rispondi da grande campione, dominando per tutta la stagione, come solo le leggende sanno fare.
Non so cosa tu abbia pensato tagliando quel traguardo ieri, Lewis, ma so quello che abbiamo pensato tutti noi nel vedertelo fare: benvenuto nella storia!