Che il mondo del calcio sia ormai marcio è cosa nota, ma gli scandali nella FIFA paiono non aver mai fine.
La polizia di Zurigo, infatti, ha dato esecuzione, alle 6 di questa mattino presso l’Hotel “Baur ai Lac”, ad un mandato di arresto emesso dai giudici statunitensi, nei confronti di oltre 10 tra attuali ed ex funzionari FIFA. Gli agenti, penetrati all’interno del lussuoso albergo da un ingresso secondario, hanno hanno tratto in manette agli indagati, accusati di “associazione a delinquere, riciclaggio di denaro sporco e frodi”.
I nomi dei fermati, per quanto sconosciuti ai calciofili nostrani, sono di spicco: il Presidente della Confederazione Sudamericana del Calcio (Conmebol), il paraguayano Juan Angel Napout, e l’hondureno Alfredo Hawit, presidente della Concacaf, la confederazione regionale che comprende il Nord e il Centramerica oltre ai Caraibi; entrambi vicepresidenti della FIFA e membri del comitato esecutivo. Non figura, invece, ancora una volta, quello del Presidente Sepp Blatter, che, al momento, sta scontando, come il numero uno della UEFA Michel Platini, 90 giorni di sospensione per quanto emerso nella prima fase dell’inchiesta di corruzione aperta dalla Procura svizzera.
Le accuse di corruzione in capo agli alti funzionari della Fifa riguarderebbero la vendita di diritti di commercializzazione legati a tornei di calcio in America latina ed alle qualificazione per i campionati mondiali di calcio; tali reati, secondo le autorità, sarebbero stati in parte perpetrati negli Stati Uniti ed i pagamenti si sarebbero svolti proprio attraverso banche statunitensi.
Stucchevoli le reazioni della FIFA, affidate ad uno scarno e lapidario comunicato in cui si dice che: «La Fifa è consapevole delle azioni intraprese oggi dal Dipartimento di Giustizia americano. La Fifa continuerà a cooperare pienamente con le indagini degli Stati Uniti, come consentito dalla legge svizzera, nonché con l’indagine condotta dall’Ufficio federale di giustizia svizzero».
Insomma, tempi duri si prospettano per la FIFA, tra stadi vuoti e terremoti giudiziari e chissà, che la prossima volta non sarà il suo turno , del generale, di Joseph Blatter.