“Devo eliminare la pasta!” è la frase che, passata la sregolata vita da universitari, quando si termina una gravidanza, o quando si superano i 30 anni, si dice più spesso. E invece l’endocrinologa e nutrizionista Serena Missori, durante la Giornata mondiale della pasta del 25 ottobre ha annunciato che per raggiungere il pesoforma, possiamo mangiarla. “Basta con i falsi miti sulla pasta: non è vero che non si può mangiare la sera, e perché mai privarsi di una bella carbonara?- ha dichiarato Missori – Stimola la tiroide e fa bene anche all’umore”.
La dottoressa Missori ha dispensato 5 consigli su come dimagrire senza rinunciare a gustare un piacere gastronomico che nel mondo tutti ci invidiano ma che a volte evitiamo in nome della linea:
- È meglio preferire la pasta di grano duro, trafilata al bronzo oppure integrale.
- Tra tutti i tipi, gli spaghetti hanno l’indice glicemico inferiore e sono adatti anche ai diabetici e a chi deve perdere peso.
- No alla pasta scotta. Un bel piatto al dente da più sazietà e ha un indice glicemico più basso. Se capita di distrarsi, raffreddarla sotto un getto d’acqua corrente può essere una soluzione.
- Sì agli spaghetti notturni aglio olio e peperoncino o con le spezie. Ogni tanto fa bene anche una carbonara con uova e pancetta, che apporta proteine e stimola la tiroide. La pastasciutta può essere mangiata di sera, soprattutto se siamo stressati. È un ottimo modo per combattere l’insonnia. Fa bene alle donne in menopausa e a chi soffre di sindrome premestruale. La pasta infatti, favorisce la sintesi di serotonina e di melatonina e per questo fa rilassare e favorisce il sonno.
- La pasta condita con le verdure amare riduce la ritenzione idrica.
Per chi è celiaco o sensibile al glutine, sì alla pasta di riso integrale, di quinoa e di grano saraceno. Valgono i consigli precedenti, in particolare, consumarla al dente e associarla a delle verdure amare.