Il conservatore italo-argentino Mauricio Macri è il 57° presidente dell’Argentina. Il 22 novembre scorso ha, infatti, vinto sorprendentemente , con il 51,42% delle preferenze, il ballottaggio delle elezioni presidenziali, battendo il suo avversario Daniel Scioli, fermatosi solo al 48,58%.
Critico duro e puro del kirchnerismo e contrario al peronismo, in questi mesi ha promesso austerità per riassestare il bilancio degli Stati Federati. La sua vittoria segna la fine di un dominio ultradecennale della sinistra socialdemocratica peronista e, in particolare, della famiglia Kirchner. Non è bastata, infatti, l’investitura ufficiale di Scioli da parte della stessa Presidente uscente Cristina Elisabet Fernández de Kirchner e la sua partecipazione attiva alla campagna elettorale, a tratti, anzi, controproducente.
Muricio Macri (o Maurizio Macrì – all’italiana), nasce nel 1959 a Tandil, nella provincia di Buenos Aires, da Francesco Macrì, imprenditore edile di origine sidernese, emigrato in Argentina nel 1948, e Alicia Blanco Villegas, di origini spagnole. La sua non è la classica storia del povero emigrante, è figlio di uno degli uomini più ricchi del paese e nel 1991 fu rapito per 12 giorni da un gruppo di poliziotti corrotti che chiedevano un riscatto da milioni di dollari.
Maurizio è un predestinato, un vincente. Le sue passioni sono il calcio e la politica, che non si accontenta di praticare, ma vuole conquistare, dominare.
Nel dicembre del 1995 diventa, infatti, presidente del Boca Juniors (squadra simbolo del campionato albiceleste, in cui sono cresciuti campioni del calibro di Maradona, Batistuta e Tevez – tanto per citarne alcuni) e durante il suo mandato, durato sino al 2007, ricostruisce l’ Estadio Alberto Josè Armando (meglio noto come “La Bombonera“) e vince 17 titoli (11 internazionali), diventando cosi il presidente che più titolato della storia del club. Nel 2010 gli Xeneizes vengono premiati come la migliore squadra del decennio in Sud America dalla Federazione Internazionale di Storia e Statistica del Calcio.
Nel frattempo, nel 2003 fonda il partito di destra Compromesso per il Cambiamento che, dal 2005, fa parte della coalizione Proposta Repubblicana (PRO), da lui guidata. Nel 2007 viene eletto governatore della città di Buenos Aires, per esser poi riconfermato nel 2011; nel 2015 fa il grande salto, diventa presidente dell’Argentina, il primo di destra dopo oltre 15 anni.