Condizioni economiche, geni, stili di vita, cure sanitarie e inquinamento: dimmi dove vivi, e ti dirò quanto vivrai. Parola degli esperti. Parola di uno studio pubblicato sul «Journal of Epidemiology and Community Health».
Tra i più longevi in Europa, ma con ottime posizioni anche su scala mondiale, gli italiani hanno in media una vita lunga e sana: soprattutto nel Nordest (Veneto ed Emilia Romagna) e soprattutto nel sesso femminile.
Dati capovolti attorno a Napoli e in Sicilia. Assieme al nostro salubre Nordest, ha una popolazione longeva anche il Nord della Spagna, e così pure il Sudovest della Francia; niente elisir della longevità per gli abitanti di Paesi Bassi, Scandinavia e Regno Unito.
Ed è proprio nel Regno Unito che si concentra un’area la cui popolazione ha basse possibilità di invecchiare.
Più di 4 mila aree in 18 Paesi: i ricercatori hanno proceduto tenendo sotto controllo per dieci anni persone tra i 75 e gli 84 anni, e valutando quanti arrivassero agli 85-94.
Esclusi però Grecia, Cipro, Germania, Irlanda e i recenti membri Ue dell’Europa dell’Est: colpa di dati insufficienti sulla proporzione di anziani nelle rispettive popolazioni. E lo studio ha tenuto conto di due periodi: uno tra il 1991 e il 2001, e l’altro tra il 2001 e il 2011, con l’attenzione spalmata su più di 313 milioni di persone.
Il dato curioso e diffuso è la supremazia delle donne ovunque. Proprio l’emisfero sessuale deputato a generare, a nutrire, a preservare la vita, sembra congegnato per usurarsi più lentamente di quello maschile.
Se, in media, la percentuale nel 2001 degli uomini (tra i 75 e gli 84 anni) che sono vissuti meno degli altri, era del 27%, quella delle donne era già al 40. E i tassi di sopravvivenza sono aumentati, esattamente di sette punti per entrambi i sessi.