Vince il sì – come era prevedibile – e per Veneto e Lombardia si apre subito il dialogo con Roma per ottenere maggiore autonomia. Dopo il Referendum consultivo, che ha chiamato al voto 11 milioni di cittadini, il Governatore del Veneto, Luca Zaia ha annunciato che chiederà al governo centrale di trattenere sul territorio i nove decimi delle tasse.
IL VOTO – In entrambe le regioni i cittadini sono stati chiamati a esprimersi sul cosiddetto “regionalismo differenziato”, ossia la possibilità, per le Regioni a statuto ordinario di vedersi attribuite “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia” (come recita l’Articolo 116 della Costituzione) in alcune materie indicate nel successivo Articolo 117.
In Veneto – dove le leggi prevedono il quorum del 50% + 1 dei votanti – si sono recati alle urne oltre il 60% degli aventi diritto con i sì al 98%, mentre in Lombardia l’affluenza è stata intorno al 40% con i sì al 95%.
Nessuna febbre catalana, ma forti dei risultati del Referendum i governatori Zaia e Maroni hanno già annunciato l’avvio di una trattativa con il Governo, cui spetta il compito di pronunciarsi su una maggiore autonomia. Da questo punto di vista il sottosegretario per gli Affari regionali Gian Claudio Bressa ha già palesato la disponibilità di Roma. Secondo le intenzioni dell’esecutivo la trattativa dovrà ricalcare il modello Emilia Romagna e sulla questione tasse il ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina ha chiuso ad ogni possibile dialogo come invece auspicato da Zaia.