“Un gioco, una moda social del momento, una bolla virale destinata a scoppiare velocemente” erano queste le parole usate dal web, nel 2014, per descrivere un fenomeno che oggi sembra aver preso una deviazione dal suo percorso originario di mero strumento di svago.
“Sei di.. se…”, dai non ditemi che questa espressione vi suona completamente nuova e che non siete iscritti ad almeno uno di questi gruppi su Facebook. Basta cercare tra le pagine della piattaforma di Zuckerberg e tac, ecco una lunga lista di gruppi titolanti tale formula, si va dalla grande città di Milano al piccolo comune di Resana.
Pagine che nascono, qualche anno fa, con l’intento esclusivo di riportare alla memoria attimi della giovinezza, facendo divertire persone residenti nella medesima area geografica; lo stesso nome del fenomeno definisce appunto quest’unico scopo: viene creato il gruppo riguardante una particolare città e lanciato il mantra “Sei di.. se”, a questo punto ognuno completa la frase con ricordi, usanze tipiche, caricature dei personaggi caratteristici del paese, forme dialettali e chi più ne ha ne metta.
Ma ad un certo punto, forse stanchi del rimembrare nostalgico, gli stessi cittadini iscritti, più o meno consapevolmente, hanno compreso che questi gruppi potevano diventare qualcosa di più e soprattutto apportare un valore aggiunto, chiaramente se ben gestiti, per la propria città.
Ed ecco che nelle bacheche dei vari gruppi “Sei di..se…” iniziano a comparire i più disparati post: eventi culturali in calendario per il weekend o per il mese avvenire, segnalazioni di piccole truffe, chiarimenti su concorsi e disegni di legge approvati o meno dal proprio comune, annunci dell’animale domestico scomparso e ancora, un po’ di tutto. Si va così via a via verso nuovi punti di aggregazione e discussione che coinvolgono tanto le metropoli quanto i piccoli paesini.
Insomma, vengono allestite dagli stessi cittadini delle vetrine web di eventi e informazioni che favoriscono il dialogo e la comunicazione tra gli stessi ma, che soprattutto generano informazione pubblica accessibile a tutti con un semplice click. Una riaffermata coesione che, in un mondo globalizzato, sembra dichiarare la volontà di tornare indietro nel tempo, cercando di richiamare il luogo-simbolo della piazza e un senso d’appartenenza nuovo, se ci pensiamo bene però non poi così tanto.
Un fenomeno quello del “Sei di.. se…” che non sappiamo come potrà evolvere ma che per il momento, potremmo dire ha nobilitato il suo scopo originario. Ci sarà un ulteriore step? Non lo sappiamo ma continueremo ad osservare questo fenomeno da vicino.